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L'app Immuni è sicura?

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Se entri in contatto con un malato di Govid-19 Immuni ti avvisa. Nel momento in cui scriviamo (luglio) è stata scaricata da circa 3 milioni di italiani. Ma conviene usarla oppure no?



Immuni, l'app che tiene d'occhio i nostri movimenti e ci informa se siamo rimasti per più di 15 minuti a meno di due metri da una persona infetta da Covid- 19, è stata oggetto di molte analisi, critiche, ma anche elogi (forse fin troppo sperticati). A qualche mese dal suo rilascio possiamo dire che si è rivelata piuttosto ben fatta, facile da utilizzare e rispettosa della privacy. Anche il Garante in materia si è espresso favorevolmente.
Il design di Immuni si basa su alcuni elementi che la rendono molto discreta. Prima di tutto l'app non comunica con altre funzioni o profili utente salvati nel telefono. Quindi di per sé non raccoglie informazioni sensibili potenzialmente utili ai criminali informatici, come password, numero di telefono, e-mail, età e simili. Ogni utilizzatore viene "identificato" con dei codici di prossimità a rotazione che cambiano più volte in un'ora, generati da chiavi temporanee che a loro volta vengono modificate giornalmente. Si parla cioè di astrazione del tracking del dispositivo dalla persona fisica e di casualità e non rintracciabilità dei codici di tracking. Infine, Immuni mantiene separate la modalità di tracciamento degli avvenuti contatti e l'identificazione dell'utente positivo al virus. L'autodenuncia del proprio stato di potenziale infetto, che porta alla quarantena, avviene volontariamente, previa conferma e autorizzazione da parte di un operatore sanitario. Immuni quindi non geolocalizza l'utente. C'è però bisogno che la connessione Bluetooth sia attiva perché l'app funzioni. Attenzione: accendendo la funzione Bluetooth gli utenti Android vedranno attivarsi automaticamente anche la geolocalizzazione. Anche se Immuni di fatto non la usa, è fondamentale che il servizio di localizzazione sia attivo a livello di sistema. Senza dubbio sarà una prova tosta per qualunque batteria, anche la più performante. Gli esperti però ribadiscono che Immuni non è in grado di geolocalizzare l'utente né di registrarne i dati personali. Se la usi però ti chiederà di inserire la tua regione e la provincia di appartenenza, perché dovrà tenere conto di alcuni regolamenti che variano (o potrebbero variare in futuro) a livello locale. Ma Immuni è anche sicura? La maggior parte degli esperti di cybersicurezza è convinta di sì. Ovviamente, come qualunque altro strumento, tutto dipende da come viene utilizzata. Inoltre, nessuno esclude che un gruppo di hacker esperti possa manometterla per sfruttarla come veicolo utile a infettare milioni di smartphone. E vista la sua diffusione qualche criminale ci avrà sicuramente fatto un pensierino. Secondo David Gubiani, tra gli esperti della società di sicurezza informatica Check Point, i dati raccolti da Immuni sono solo quelli dichiarati, e riguardano esclusivamente la prossimità degli utenti. Vengono salvati temporaneamente su un server ben protetto e a prova di hacker. Check Point ha preso in considerazione diversi elementi nella sua analisi di Immuni, come la possibilità che i criminali informatici intercettino il traffico dell'app, ne compromettano i dati, o diffondano falsi report sanitari. Da questo punto di vista non sembrano esserci pericoli. Piuttosto, gli hacker potrebbero mettere in circolazione finte versioni dell'app, infarcite di virus. E questo sarebbe un bel problema per tutti coloro che non ricordano la regola d'oro: scaricare un'app solo dagli store ufficiali e solo se certificata. Secondo Mobisec, azienda trevigiana di cyber security a cui sono stati affidati i test per controllate la sicurezza di Immuni, scaricare quest'app è un gesto di . grande responsabilità del cittadino. E non porterebbe alcuno svantaggio. Segnaliamo però. che Immuni soffre dello stesso problema della variante corealita che l'ha preceduta e forse ispirata. Se ti trovi "prossimo" a un infetto chiuso nel suo appartamento, _daH'altra parte del muro, ti segnala il possibile contagiò. Anche se il tuo vicino non esce di casa da un mese e tu non lo hai più incontrato da allora.

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